martedì 2 aprile 2013

Intrecciando forchette

Poche altre situazioni rappresentano miglior occasione per discutere, confrontarsi e sviluppare idee di una tavola imbandita.

Ne sono sicuro, il cibo unisce tutti, senza distinzione; predispone empaticamente le persone, ne allarga gli orizzonti e le fa andare nella stessa direzione.

Puoi viaggiare in ogni luogo e in ogni tempo per verificare che nulla può avere un effetto altrettanto fertile per la mente umana della condivisione di un pasto.
La spiegazione sarebbe da ricercare in chissà quale ricerca antropologica, per cui, da buon uomo della strada mi limito a constatare che, dai banchetti nuziali delle case regnanti alla pizza con gli amici, per quanto cambino il peso dell'argenteria e il volume di lattine svuotate, il denominatore comune è sempre uno, la pancia.

La nostra, come credo quella di molti, ha conosciuto nei giorni scorsi la celebrazione gastronomica pasquale, e proprio per non smentire quanto prima si diceva, è stata occasione per discutere, confrontarsi e sviluppare idee.

Dal pranzo luculliano siamo usciti con una novità, una gran bella novità.
Stiamo stringendo accordi con un partner che svolge attività di cooperazione proprio sul territorio senegalese.
Tutto questo, chiaramente, darebbe un senso più ampio al viaggio, ed è in fondo ciò che ci auguravamo sin dall'inizio.
Il nostro interesse per il loro operato e il loro interesse per il nostro progetto potrebbe essere l'inizio di qualcos'altro.

Tutti nella stessa direzione.
A sud



1 commento:

  1. Tutti a Sud...

    Non resta che rendere più concreto ciò che Lewis ha solo accennato.
    Gli accordi che stanno nascendo per uno splendido obiettivo comune sono tra noi 4 viaggiatori e il CPAS Onlus (Comitato Pavia Asti Senegal).

    Qui sotto trovate il loro link:
    https://sites.google.com/site/cpasonlus/

    RispondiElimina