lunedì 25 novembre 2013

Ricordi...

Tappa tra Saint-Louis e Dakar - Villaggio lungo la strada
Quando fai una sosta, ovunque tu sia, a qualunque ora, pensi di essere irrangiungibile e invisibile. Svanisce tutto in pochi secondi, e sei lì, circondato dall'abbraccio curioso dei bambini.
Pochi minuti dopo averla scattata, alcune donne anziane del villaggio, richiamate dal vociare, si avvicineranno a noi. Non sarà il nostro francese, nè il loro wolof a farci comunicare. Basteranno a quel punto i pochi gesti e gli sguardi.

martedì 12 novembre 2013

Dakar

Dakar
causa tempi di viaggio o linee internet poco efficienti siamo riusciti ad aggiornare meno del previsto il blog. 3726 km complessivi, 44 ore totali di sella e 7 giorni di viaggio.

Marocco: la prima tappa è stata affrontata per necessità al buio fino alla città di Asilah. Le successive due tappe marocchine sono state obbligatoriamente lunghe ma ci hanno consentito di affrontare i tratti seguenti con più margine per frontiere ed imprevisti. 
Consigliamo, per quanto possibile, di rispettare i limiti di velocità causa forte presenza di autovelox (preso e negoziato...) e di viaggiare muniti di numerose (ad oggi circa 40 consegnate) fiches di viaggio. In ogni caso il Marocco meriterebbe molto più tempo.
Ci accorgiamo di essere entrati nel sahara occedentale perché gli eucalipti lasciano spazio alle rocce e alle prime lingue di sabbia.
Dakhla grazie al kitesurf è una città ricca che vive di turismo occidentale. Salutate le dune di Dakhla c'è solo più il vento ad accompagnarci verso la frontiera.
La terra di nessuno è un tratto sterrato e minato che precede l'entrata in Mauritania: la moto molto carica e la sabbia non sono mai una buona combinazione ma con un po' di pazienza e un buon gps non è necessario utilizzare costose guide locali. Nonostante i consigli ricevuti non abbiamo cambiato soldi in frontiera per poi trovarci a rimpiangerlo amaramente la mattina seguente...
Nouadibou: tutto parla di religione islamica  e povertà estrema. Lunghe tuniche blu e turbanti coprono quasi integralmente corpi e visi. Occhiali Ray-Ban a specchio rendono irriconoscibili guardie armate dai modi inquietanti. Bimbi scalzi percorrono le vie sporche e polverose di centri urbani che fatichiamo a definire città. Nessuno sportello bancomat ci ha permesso di prelevare denaro, fino a doversi affidare per il cambio di euro a "Luis": emigrato spagnolo proprietario di un ristorante e commerciante di pesce.
Attraversando la Mauritania resta solo la sabbia, un territorio dalla bellezza disarmante che stride con la desolazione dei centri urbani. Siamo a Nouakchott, capitale della repubblica islamica, dormire da Olivia ci ha permesso di conoscere il nostro futuro traghettatore tra la burocrazia melmosa della frontiera di Rosso. Gli ultimi chilometri prima del fiume senegal sono disseminati di pericolose buche e restringimenti del manto stradale. 4 ore e poco più di 100 euro a moto, per passare la frontiera, potrebbero sembrare tanti ma considerando i racconti di altri viaggiatori ci possiamo ritenere fortunati. 
Senegal, esplosione di vita e colori. Sembra incredibile come un fiume possa rendere tanto differenti due terre così vicine. Abiti colorati, frutta abbondante e natura rigogliosa ripagano le fatiche affrontate fino a qui.
Consigliamo di fare molta attenzione agli animali in libertà lungo la strada che ci hanno obbligato a mantenere medie più basse del previsto. 
Saint-Louis: coloniale, caotica e pulsante. Si respira l'aria dei fasti del passato da prima capitale del Senegal. L'arrivo a Dakar é inaspettatamente traumatico e impattante a causa del traffico anarchico e lisergico. Senza molte forze ma con tanto cuore ci godiamo il giro di boa...
Le sole 24 ore diponibili a Dakar sono quasi interamente dedicate a effettuare le necessarie cure dei mezzi e svolgere le attività istituzionali precedentemente concordate con alcuni membri della ONG (CPAS).
Un ringrazimento particolare va a Demba, angelo custode che ci ha guidati in questa caotica capitale Senegalese.

Per domani la sveglia è prevista alle 5: da quel momento in poi l'oceano sarà alla nostra sinistra.

Si ricomincia...

mercoledì 30 ottobre 2013

mercoledì 23 ottobre 2013

Piccolo vademecum da viaggio ALS

Quando si parte è necessario non dimenticare nulla, perchè quella piccola vite è solo una piccola vite, ma potrebbe tenere su te e tutta la moto.
Il seguente elenco, che non avrà carattere esaustivo e non sarà decalogo assoluto, è solo un punto di partenza, a cui poter aggiungere e togliere molto, per cui solo il buon senso sarà indispensabile, già prima della partenza.
 
Si leggerà a volte "q.s." (quando serve) e sarà l'equivalente di q.b., le ricette migliori non sono sempre tout court.

Allestimento moto:
  • valigie o borse (considerando che è sempre meglio tenere gli attrezzi e i ricambi non insieme al vestiario)
  • paramotore
  • camere rinforzate 
  • serbatoio grande o taniche portabenzina
  • filtro benzina (da montare sulla moto o da usare al momento del rifornimento)
  •  presa accendisigari (non è indispensabile ma utile perchè non sempre "l'albergo" dispone di prese)
  • frena filetti ("perchè quella maledetta vite è solo una maledetta vite, ma tiene su te e tutta la moto")
  •  ferma copertone (utile per evitare che si strappi la camera d'aria)
  • supporti vari: macchina foto, telecamera, porta gps, porta roadbook (se fatte hand made meglio testarle prima)
  • telo tenda (è un nostro pallino, ci piace stare comodi se stiamo cambiando una gomma)

Allestimento individuale:
  • coltellino multiuso
  • frontale
  • sacco lenzuolo o sacco a pelo (a seconda delle temperature, ma utile anche per tenere le distanze da altri ospiti del letto)
  • tenda (q.s.)

Documenti: (inutile dirlo, ma forse no, tutti in corso di validità)
  • passaporto (a volte è richiesto che abbia validità per altri 3-6 mesi dal momento dell'ingresso in un paese)
  • carta di identità
  • patente
  • visti (q.s.)
  • fiches (documento riepilogativo con i dati più importanti e frequentemente richiesti alle dogane)

Materiale elettronico:
  • macchina foto
  • video camera
  • memorie (verificare se sarà possibile scaricare i files, in caso contrario andranno valutati i "mega" di autonomia necessaria)
  • hard disk (q.s.)
  • lettore di schede (q.s.)
  • GPS (o navigatore se sufficiente)
  • telefoni (verificare copertura, costi e credito sufficiente)
  • carica batterie da parete (verificare prese dei paesi di destinazione) e/o da accendisigari
  • interphono (utili ma non indispensabili)

Ricambi: (è necessario conoscere il proprio mezzo per fornirsi preventivamente dei ricambi specifici)
  •  camere d'aria
  • olio motore
  • candele
  • chiavi smontagomme
  • lampadine di ricambio
  • sapone liquido
  • pompetta per rigonfiare (può bastare quella da ciclisti)
  • chiave smaglia-catena
  • falsa-maglia di ricambio 
  • leve freno e frizione
  • cavi freno e frizione
  • corda traino (non serve quasi mai, ma quando serve...)
  • tubo benzina
  • fascette (meglio di misure varie)
  • nastro americano 
  • nastro isolante
  • metallo liquido
  • pneumatici di ricambio (se il viaggio prevede lunghe distanze e/o fondi stradali molto diversi) 

Da sapere:
  • situazione politica 
  • informazioni di base ricavabili dal sito del ministero degli esteri (http://www.esteri.it/MAE/IT/Header_Footer/viaggiare.htm)
  • qualche contatto sul luogo

Varie:
  • tagliando moto 
  • gomme adeguate ai terreni previsti
  • moto in buono stato generale
  • copia chiave della moto (ed eventualmente delle valigie)
  • l'abbigliamento non viene elencato per la variabilità legate alle esigente ambientali ed individuali
  • prontosoccorso (necessario documentarsi con personale medico)
  • agenda e penne

Abbiamo "volutamente" lasciato incompleto l'elenco perchè ci piacerebbe venisse arricchito dall'esperienza di altri viaggiatori.

lunedì 21 ottobre 2013

Foto ufficiali

Venerdì giornata di comunicazione:

Intervista per un articolo su giornale locale e alcune foto ufficiali pre-partenza con uno dei supporti tecnici...




martedì 8 ottobre 2013

Jeux sans frontières

La guardavo sempre.
Una trasmissione che faceva sognare i bambini, e credo anche gli adulti.
La cosa che mi piaceva e incuriosiva era la sensazione di umana collaborazione, nascosta dietro l'immancabile spirito sportivo, che si stabiliva tra persone appartenenti a luoghi pur molto distanti tra loro.

Probabilmente, allora, i trattati internazionali erano ancora delle bozze, e la libertà di circolare ancora solo una speranza. 

Trattasi di libertà.

Quella che per esempio avremo noi, di muoverci in europa con la sola carta di identità, e in Marocco con il solo passaporto.
Quella che per esempio non avremo, se non tramite visto, di attraversare Mauritania e Senegal.
Infatti questi ultimi due stati non ci permetteranno di accedere con il solo passaporto.
L'immancabile iter burocratico per l'ottenimento dei visti comporta telefonate, fototessere, euro, altre telefonate e qualche modulo da stampare.

Una perdita di tempo, una scocciatura.

Sì, avrei definito il tutto come una perdita di tempo o una scocciatura se non avessi letto su questo sito (https://www.henleyglobal.com/citizenship/visa-restrictions/) che nel pallottoliere della libera circolazione internazionale, un cittadino italiano può viaggiare in 171 paesi nel mondo solo con il passaporto e senza alcun visto.

Un cittadino afgano in 28.

28

Odio i numeri, non danno mai un'idea precisa della realtà, ma forse in questo caso mi tolgono ogni dubbio, non sarà una perdita di tempo, nè una scocciatura.  


giovedì 3 ottobre 2013

Aderiamo

Adesivi in cerca di una buona superficie su cui aderire.

Che sia pulita, perfetta, lucida e brillante non interessa, è più importante che chiunque si accolli la responsabilità di portarci in giro sappia che ciò che conta, non è come ci mostreremo al momento della partenza, ma come ci presenteremo al ritorno.

Scollati, consumati e poco brillanti, grazie,
altrimenti saremo stati attaccati invano.


lunedì 16 settembre 2013

Ci prendiamo cura della "fortuna"

Sappiamo che ci vorrà fortuna.
Saranno 8000 km mal contati, che scorreranno ad una velocità di spostamento vicina ai 40 km orari. Conti alla mano staremo non meno di 200 ore lì, arcionati.

Non sono poi tante ore, ma a volte basta poco per rendere il tutto meno confortevole.
Un sassolino nella scarpa, è solo un sassolino, ma dopo qualche km inizia a dar fastidio, dopo 10 km inizia a far male e dopo 20 è l'unico tuo pensiero. Ecco, ci prodighiamo affinchè il nostro unico pensiero non sia speso così, pensado a chissà quale poltrona frau.

Abbiamo quindi nobilitato le selle. (handmade chiaramente)

Microfibra che le ricopre come un guanto e ci coccola...la fortuna, appunto.




venerdì 13 settembre 2013

VACCINI. Fatti...

Rieccoci,
ieri abbiamo messo un altro tassello per la partenza. I vaccini.

Tre punture, qualche pastiglia da prendere nei prossimi giorni per evitare la solita fastidiosa "maledizione di Montezuma" e un paio di richiami da fare nei prossimi mesi.

51,00 euro e abbiamo vinto il Certificato Internazionale delle Vaccinazioni.






Per chi ne avesse bisogno: Centro medicina dei viaggi di Torino




mercoledì 3 luglio 2013

Tassello (anche metaforico)


Qualche mese fa si parlava di pneumatici.

Il tempo passato è stato utile per leggere su siti e forum: i pareri, i consigli, i test, le esperienze, i sentito dire, le ipotesi e le verità più vere, immediatamente e clamorosamente sbriciolate dal commento successivo. Peregrinando nel magico mondo dei motociclisti, ci si imbatte spesso (e volentieri) in amatori ben informati, amatori evoluti, evoluti e basta, campioni mancati, inespressi e presunti.

(a pensarci latitano i pivelli, quelli dichiaratamente incompetenti)

Tutto questo per arrivare alla soluzione.

Si chiama Heidenau K60, scelta sia per le anteriori, sia per le posteriori.

Sappiano che saranno perfette, loro; in ogni occasione, dall'asfalto arroventato allo sterrato sassoso, passando per la sabbia (se dovesse allungarsi in lingue insidiose).

- Abbiamo deciso che non prenderemo pioggia, per cui le loro performances sul bagnano non le abbiamo tenute in considerazione (!!!) -

Insomma sono una certezza, soprattuto se le si tiene lì dove devono stare, per terra e ben centrate con l'asse perpendicolare alla terra, perchè l'eventuale velleità di utilizzare la spalla, bè, quella è una'altra storia, ma non la nostra, andiamo a Dakar, non ad Assen .

gommati e contenti.

mercoledì 26 giugno 2013

Sempre più vero e sempre più vicino...

Ragazzi sono emozionato...
Un nuovo passo verso il sogno che stiamo costruendo...

Sempre più vero e sempre più vicino...

In nave per raggiungere la porta del grande sogno
e in sella per ritornare verso casa...





mercoledì 19 giugno 2013

MALI: OTTIME NOTIZIE...

FIRMATO ACCORDO TRA TUAREG E GOVERNO: CESSATE IL FUOCO E VIA LIBERA ALLE ELEZIONI

Dopo oltre un anno di guerra civile e due settimane di negoziati, i ribelli e le forze di Bamako danno il via libera alla pacificazione. Gli islamisti erano stati costretti al ritiro dall'offensiva francese. L'UE: Firma storica" 
 
Leggi articolo da Repubblica.it

Vai alle news di ALS



 

giovedì 2 maggio 2013

Incontro sanitario per vaccinazioni

Sempre più vicino...

Stamattina finalmente siamo riusciti ad incontrare uno dei responsabili del Centro Medicina dei Viaggi di Torino. L'incontro è stato davvero utile e completo: dopo aver raccontato il nostro progetto dettagliando tempi e località, e il nostro stato di vaccinazioni generali già effettuate in passato, la dottoressa ci ha illustrato le vaccinazioni consigliate (per gli stati da noi attraversati non esistono vaccinazioni obbligatorie).



Facendo un piccolo sunto riporto di seguito l'elenco delle vaccinazioni che dovrebbero essere fatte per i paesi da noi attraversati in quella stagione:

- Anti-Febbre gialla (una dose)
- Antitifica parentale (una dose)
- Anti epatite A (due dosi)
- Anti epatite B (tre dosi)
- Antitetanica+antidifterica (una dose)
- Antipoliomielitia (una dose)
- Antimeningococcica (una dose)
- Anticolera (una dosa)
- Antimalaria

Per quanto riguarda le modalità di assunzione, tempi e dosaggi non sto a dilungarmi, consigliando in ogni caso di consultare le strutture sanitarie di medicina dei viaggi più vicine a voi.

Talvolta per pigrizia o cattiva informazione si tende a sottovalutare alcuni aspetti di un viaggio: le vaccinazioni, come detto, sono discrezionali e si rifanno ad una scelta strettamente personale; Affrontare un viaggio include assumersi dei rischi anche igienico-sanitari, conoscerli a fondo ci permette di gestirli al meglio o almeno di limitarne i danni, per questo pongo l'attenzione sulla corretta informazione e diffusione della consapevolezza...

Per i motivi che ho appena illustrato, non mi dilungherò sulle motivazioni che mi spingeranno a fare o non fare un vaccino ma vi darò i contatti del centro di riferimento...


Centro Medicina dei Viaggi
Amedeo di Savoia Torino
011 4393857

Un saluto a tutti i viaggiatori

martedì 16 aprile 2013

Un giorno da ricordare


Il 16 aprile, per me, è una ricorrenza particolare, anche se tutto ebbe inizio solo qualche anno fa. 
E’ il 6 aprile del 2008 quando, contro tutto e tutti,  prendendo il coraggio a due mani  riesco a comprare la mia prima moto.
In famiglia non ci sono centauri e le due ruote, come per chi non c’è mai salito, sono considerate un inutile pericolo. E’ difficile spiegare cosa significhi “moto” a chi non la conosce, quattro lettere che non esprimono solo un mezzo ma un modo di spostarsi, una filosofia di vita.
Ricordo ancora il gelo la sera in cui, a casa, annunciai il mio acquisto: una Suzuki SV650S usata e comprata con i soldi meticolosamente risparmiati.
La mia passione per le due ruote non è storica è piuttosto recente ma ugualmente profonda, portata alla luce da tre amici, quelli che sono, oggi, i miei compagni di viaggio o meglio che mi hanno fatto diventare il loro compagno di viaggio. Sapevano, però, che avevo commesso un errore, una moto stradale è più complicata da portare, è più scomoda per i viaggi, ma soprattutto avevano capito che non era in sintonia con il mio modo d’essere.
Ma quando uno ha la testa dura, sono solo gli eventi che possono farti capire e così accadde. Il 16 aprile, ben dieci giorni dopo il mio agognato acquisto ebbi un incidente, moto distrutta e gamba ingessata.
I te l’avevo detto e gli indici puntati fioccavano da tutte le parti e così credetti di aver concluso i miei giorni da centauro.
Ancora una volta non avevo capito e nonostante nel 2010 dovetti vedere i miei tre futuri compagni di viaggio partire per la Turchia è nel 2011 che gli eventi, ancora una volta presero il sopravvento.
        C’è un tizio, uno che ha acquistato di seconda mano una moto da enduro ma che dopo poco ha mollato il tiro, mi viene detto, ma che fine abbia fatto la moto non si sa bisognerebbe provare a sentirlo.
      La moto c’è, da circa un anno e mezzo mollata in garage, così, dopo un’uscita, dimenticata e abbandonata. E’ una Yamaha XT660Z, un Tènèrè, nome sconosciuto ai più ma che tra le moto è un simbolo, un’icona, il solo pronunciarla rievoca viaggi in terre lontane sotto il caldo e torrido sole africano lungo piste di terra e sabbia.
Ragnatele, fango e polvere la ricoprono, sembra un fossile, un insetto nell’ambra ed un misto di entusiasmo e timore mi assalgono: è alta, è grossa e nonostante l’aspetto smesso ne percepisco la fierezza. Sarà adatta a me? Sarò in grado?
        Ma tutto cessa quando, inserita la chiave, senza un minimo di esitazione il motore si risveglia; ogni timore, ogni inibizione in un attimo svaniscono, ci siamo trovati e siamo entrambi rinati è il 16 aprile.
      Finalmente sono un centauro, me lo dicono il casco, i guanti, la moto, ma non è vero, non basta avere un mezzo a due ruote per essere motociclisti bisogna avere anche la testa e poi io voglio diventare endurista.
      Ed è così che il 16 aprile del 2012 mi ritrovo al seguito dei miei tre amici e compagni su un traghetto diretto verso la Sardegna, per la mia prima vera uscita da endurista: attraversare da Nord a Sud in linea retta l’isola, cercando quanto più sterrato possibile. Ho respirato l’aria della Sardegna, mi sono rinfrescato con la sua acqua e ne ho assaggiata più volte la terra.
         Ed oggi, 16 aprile 2013?
     Bisogna onorare il giorno: metterò il casco, accenderò il motore e come un beduino con il suo cammello le parlerò per poi perderci tra odori e colori e mentre le immagini scorreranno veloci, sogneremo il prossimo viaggio, sogneremo l’Africa.










giovedì 11 aprile 2013

I dadi

Se decidi di proiettare l’ombra del tuo dito sulla cartina geografica della tua prossima meta, forse non stai proiettando solo un dito. Lo facevamo già da bambini.
Intorno ad un tavolo, coperto di linee continue e tratteggiate, di toponomastica sconosciuta e confini bizzarri, puoi non essere semplicemente lì, intorno a quel tavolo.

Non lasciamo niente al caso, ci procuriamo tutto ciò che serve per far in modo di non essere presenti a noi stessi, prova ne sono le 6, forse 7 carte di cui disponiamo, e non ci sono scuse, questa non è più logistica preventiva, non si tratta di organizzazione meticolosa, questa si chiama consapevole distacco dalla realtà, lo facevamo già da bambini.

Fermi lì, con il dito puntato su di un risiko senza armate, forse non saremo più in Kamchatka, ma andremo nell’Erg Azefal, non sposteremo carri armatini e non conquisteremo nulla, sì, forse saremo meno impavidi di una volta, ma i dadi, quelli rossi, ce li porteremo nelle tasche lo stesso perchè in fondo lo facevamo già da bambini e continueremo a farlo.


martedì 2 aprile 2013

Intrecciando forchette

Poche altre situazioni rappresentano miglior occasione per discutere, confrontarsi e sviluppare idee di una tavola imbandita.

Ne sono sicuro, il cibo unisce tutti, senza distinzione; predispone empaticamente le persone, ne allarga gli orizzonti e le fa andare nella stessa direzione.

Puoi viaggiare in ogni luogo e in ogni tempo per verificare che nulla può avere un effetto altrettanto fertile per la mente umana della condivisione di un pasto.
La spiegazione sarebbe da ricercare in chissà quale ricerca antropologica, per cui, da buon uomo della strada mi limito a constatare che, dai banchetti nuziali delle case regnanti alla pizza con gli amici, per quanto cambino il peso dell'argenteria e il volume di lattine svuotate, il denominatore comune è sempre uno, la pancia.

La nostra, come credo quella di molti, ha conosciuto nei giorni scorsi la celebrazione gastronomica pasquale, e proprio per non smentire quanto prima si diceva, è stata occasione per discutere, confrontarsi e sviluppare idee.

Dal pranzo luculliano siamo usciti con una novità, una gran bella novità.
Stiamo stringendo accordi con un partner che svolge attività di cooperazione proprio sul territorio senegalese.
Tutto questo, chiaramente, darebbe un senso più ampio al viaggio, ed è in fondo ciò che ci auguravamo sin dall'inizio.
Il nostro interesse per il loro operato e il loro interesse per il nostro progetto potrebbe essere l'inizio di qualcos'altro.

Tutti nella stessa direzione.
A sud



giovedì 28 marzo 2013

Porta road-book










Lo abbiamo acquistato.
Abbiamo aggiunto un pezzettino.

E' un porta roadbook, strumento semplice, ma forse non molto conosciuto.
Serve esclusivamente a fare in modo che le indicazioni stradali, annotate su supporto cartaceo, scorrendo su due rulli posizionati al suo interno (con meccanismo manuale o automatico), siano leggibili dal pilota, che in questo modo può evitare di doversi continuamente fermare per fare il punto (geografico) della situazione.
Per i non addetti ai lavori, in effetti, apparirà come qualcosa di utile, ma non indispensabile, insomma "puoi anche fermarti a guardare la carta stradale".
Sì, è così, ci si potrebbe anche fermare a guardare la carta.

Ma il senso dell'oggetto, in questo caso, è più simbolico che altro, perchè da sempre questo oggetto è indissolubilmente legato ai rally, un pò pionieristici, degli anni '80 in moto. Quando ancora la Parigi-Dakar partiva da Parigi e arrivava a Dakar, quando le moto erano il mezzo per oltrepassare l'ostacolo, non un feticcio da esporre al bar, quando ancora erano ferro e bulloni, non carbonio e silicio, insomma, quando nascevano i sogni ad occhi aperti, quelli di una vita, non quelli di una notte.

Con questo "pezzettino" oggi noi siamo (quasi) ad un punto di non ritorno.

un paracadutista che sale sull'aereo,
un attore che si concentra sul palco dietro al sipario,
un centometrista che appoggia le dita sul tartan.


Ogni volta che qualcosa sta per accadere, ogni volta che ci prepariamo a fare qualcosa, esiste quell'attimo in cui tutto può ancora succedere; si può tornare indietro, o si può fare l'ultimo passo, lanciarsi dall'aereo, affrontare il pubblico, alzare lo sguardo ai prossimi 100 metri.

Da adesso iniziamo a sentire l'aria che passa dal portellone, il brusio dietro il sipario e il gusto dell'adrenalina.

mercoledì 27 marzo 2013

...Grigio risveglio...

Ricevo una telefonata: "Ciao Luis, si si, alle 6.30 alla solito posto", "si, io dovrei avere tutto, al massimo alle prime tappe compriamo le cose mancanti".

Attacco il telefono e continuo a vestirmi. Pantaloni, maglietta termica, pile spesso, giacca. Guardo mia moglie e mio figlio, so che per un po' di tempo saranno solo nei miei ricordi e la ragione per tornare tutto intero. 
 Continuo a guardarli con lo stomaco sempre più chiuso, sento la gola stretta e le emozioni che si arrotolano una sull'altra... L'estrema felicità di partire verso un viaggio che sogno da tempo e il magone di lasciare le due cose che oggi mi rendono pieno e completo; consapevole di tutte le incognite che si porta dietro un viaggio come questo.

Guardo l'orologio ed è tardi!!! 

Chiudo il borsone con le ultime cose, le valigie sono già attaccate alla moto e cariche con tutto il necessario. Mancano gli stivali e poi si puo' partire verso l'appuntamento. 
Ceci e Ettore hanno deciso di accompagnarmi per la partenza e io ne sono felice.

Accendo la moto, la scaldo, controllo il carico, verifico il road-book, azzero il GPS e verifico per l'ultima volta la dotazione cartografica. Tutto ok. 
Spero anche questa volta di essere all'altezza del compito che un po' per caso mi è stato assegnato: "Navigator"
Ingrano la prima per raggiungere gli altri. 

L'appuntamento è sempre al solito posto, un forte militare della prima guerra mondiale riempito di sabbia dal vento.
Gli altri sono già li, mi aspettano. Scendo dalla moto, mi tolgo il casco e..........

Buongiorno, sono le 6:30, è ora di andare in studio...

...e continuare a sognare!!


martedì 19 marzo 2013

Va bene, lo ammetto, sono andato sul sito Zanichelli per cominciare bene questo post.
Ma non posso nemmeno appellarmi al buon Z per capire quale articolo determinativo utilizzare per attenermi scrupolosamente alla regole della lingua italiana, perchè "...l’uso colto prevede gli art. lo, gli e uno, l’uso comune sempre più spesso gli art. il, i e un".

- la smetti di vagare e arrivi al dunque? - 

mi schiarisco la voce...

il tema è : Gli/i pneumatici, punto di contatto tra i tuoi sogni e i tuoi limiti, appendice del corpo piegato a fendere l'aria contro la fisica, spesa chilometrica tanto insignificante quanto essenziale per dirsi buoni motociclisti.
E' per questo che rivolgo un invito, perchè il tema non è interessante, è inevitabile se si vogliono fare le cose per bene.

Si aprono le danze.
Da oggi si valutano tutti i modelli che potrebbero fare al caso nostro.
Sarà un viaggio "dual", ergo gli/i pneumatici dovranno avere buone prestazioni su on e su off (forse con un occhio più al nero asfalto, purtroppo).


I primi che valutiamo sono degli  Heidenau K60 Scout Rear Tire, di cui si parla un gran bene e che hanno anche il pregio di non costare eccessivamente.



Vai a leggere le opinioni

Ma come dicevo, da oggi ogni parere/consiglio è molto ben accetto.


sabato 9 marzo 2013

# 2 - Aspettando le assicurazioni...

Ieri sera di fronte a qualche sana birretta abbiamo partorito l'ultima versione delle grafiche dedicate al viaggio...

"Più a destra",  "più a sinistra..."   "mmm un po' più scuro...", "...noooooooo più  chiaro..."
insomma ecco qui.....

A noi piace tanto e anche questo piccolo pezzo ci avvicina con lo spirito al grande sogno...per ora ancora lontano...




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... si preparano le grafiche



Questa è la prima bozza che sul cupolino starebbe virtualmente così...
 


è aperto il bando fantasia per eventuali modifiche, consigli, critiche e proposte.

domenica 24 febbraio 2013

Ieri qualcuno è partito...

Nella giornata di ieri alcuni amici sono partiti per 10 giorni di Tunisia. Marco ed io li abbiamo accompagnati portandogli 3 moto fino al porto di Genova.

Guidando dietro il Mog i sentimenti sgomitavano e la testa viaggiava verso terre lontane...
Oggi alle 15 la loro nave è attraccata al porto di Tunisi; io li seguivo con il pensiero, sognando luoghi lontani che forse presto mi accoglieranno.

Buona sabbia e buona fortuna a tutti.